«Non esistono gli stranieri. Ogni persona è diversa, viene da un certo Paese, da una certa famiglia, ha un proprio nome e cognome. Noi abbiamo a che fare con persone, non con culture». È stata questa la fondamentale premessa da cui la professoressa Nives Martini, psicologa e psicoterapeuta transculturale, è partita durante l’incontro che ha tenuto martedì scorso a Barletta nell’ambito del Fami Salute – Prevenzione 4.0.
Allo stesso tempo, dice, «non esiste l’italiano doc», perché la migrazione è una costante umana. E per spiegarlo meglio ci ha parlato un po’ di sé: originaria di vicino Milano, donna degli anni ’60, da trent’anni vive e lavora «in una città sull’acqua, in Laguna, a Venezia, con tempi, ritmi e modalità di fare famiglia molto diversi. Sono nata con una macchina, oramai giro in vaporetto».