“Pillole di FAMI”. Migranti e dipendenze, il dottor Vecchio: «Innovare il nostro modo di pensare»

“Pillole di FAMI”. Migranti e dipendenze, il dottor Vecchio: «Innovare il nostro modo di pensare»

Spessissimo i migranti, per tutta una serie di motivi – in primis il fallimento del progetto migratorio – legati anche alle leggi repressive del nostro Paese, vivono per strada e perdono le proprie capacità di gestire l’uso di sostanze, adottando modelli di consumo rischiosi.

È questa la fotografia fatta dal dottor Stefano Vecchio, direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl Napoli 1 Centro e presidente del Forum Droghe, a margine della lezione tenuta mercoledì 22 gennaio a Foggia nell’ambito del percorso formativo sulla dimensione transculturale dei servizi sociosanitari. Il suo è stato l’ultimo dei quattro incontri realizzati in ognuna delle sei province pugliesi, appositamente pensati per gli addetti ai lavori, e parte integrante del progetto FAMI Salute – “Prevenzione 4.0”.

Il dottor Vecchio, uno dei massimi esponenti in materia a livello nazionale, ha parlato, in ottica etnopsichiatrica, di dipendenza da sostanze, da alcool e da gioco delle persone immigrate; delle connessioni tra marginalità sociale e comportamenti dipendenti; di modelli di consumo; ma anche di accesso ai servizi, presa in carico e cura.

«Noi dobbiamo provare a modificare e innovare non solo i nostri modelli organizzativi, ma anche il nostro modo di pensare, la cultura attraverso la quale incontriamo queste persone», ha detto.

PILLOLE DI FAMI #6

Migranti e dipendenze. Il dottor Stefano Vecchio, direttore del Dipartimento Dipendenze della ASL Napoli 1 Centro e presidente del Forum Droghe: «Noi dobbiamo provare a modificare e innovare non solo i nostri modelli organizzativi, ma anche il nostro modo di pensare, la cultura attraverso la quale incontriamo queste persone».

Pubblicato da Nova Consorzio Nazionale per l'innovazione sociale su Giovedì 23 gennaio 2020