Fare rete per offrire servizi di qualità alle persone migranti, l’insegnamento dei Living Labs

Fare rete per offrire servizi di qualità alle persone migranti, l’insegnamento dei Living Labs

Nell’ambito del progetto IMPACT, Integrazione dei Migranti con Politiche e Azioni Co-progettate sul Territorio, martedì 1 febbraio si è svolto il terzo e ultimo incontro dei Living Labs, Laboratori Territoriali di Progettazione Partecipata per l’innovazione sociale dei servizi per l’inte(g)razione per le aree di Bari, Lecce e Foggia. 

Sperimentare per innovare, come suggerisce il titolo dei tre incontri multistakeholder in modalità webinar, è il filo conduttore che ha portato i responsabili di servizi pubblici e privati delle tre province a confrontarsi ed esaminare le pratiche della co-progettazione per elaborare idee progettuali innovative e apportare dei cambiamenti nell’ambito dei servizi per i cittadini stranieri presenti nei territori di riferimento.  

Le attività progettuali hanno sottolineato la necessità che gli immigrati diventino una voce attiva nella formulazione di politiche che li riguardano direttamente, al fine di migliorare le loro condizioni sociali, culturali ed economiche e accrescere il loro senso di appartenenza. 

I partecipanti, animati da un sincero interesse e provenienti da realtà territoriali diverse, consapevoli della necessità di promuovere la presenza di cittadini immigrati di Paesi terzi alla vita civile, politica, culturale ed economica per facilitare e sostenere il loro processo di integrazione nel Paese di arrivo, si sono focalizzati sull’argomento, hanno progressivamente raccolto idee e soluzioni in risposta a problemi e criticità precedentemente definiti.  

In sessioni parallele di piccoli gruppi e successivamente in modalità plenaria, seguendo il metodo apparentemente informale del World Cafè, si è dato vita a conversazioni particolarmente interessanti e produttive, che avevano come scopo finale quello di promuovere una cultura del dialogo, partendo dalla convinzione che le organizzazioni in fondo non siano altro che delle reti di conversazioni tra persone.  

L’ambiente di lavoro ospitale venutosi a creare grazie anche alla chiara organizzazione e alle attività di simulazione, ha incoraggiato la partecipazione di tutti, favorendo feedback di interazione a due vie. 

Durante le ore di confronto, le domande poste ai presenti da parte di Bastien Fillon, esperto di progetti interculturali e di solidarietà delle Officine Cittadine, associazione che si impegna a favorire la partecipazione nella realizzazione di una società democraticamente fondata, socialmente equa, ecologicamente sostenibile e diversificata culturalmente, hanno risvegliato la creatività personale dei partecipanti che si sono confrontati intersecando esperienze, analisi, sfide, idee innovative e spunti di riflessione. A partire dalle idee progettuali che hanno aiutato a rompere gli schemi mentali abitudinali, sono emerse nuove opportunità, nuove domande, nuove idee che faranno strada a prospettive generatrici di nuove conoscenze. 

Il lavoro di gruppo si è concentrato sulla questione delle numerose difficoltà per le persone straniere di accedere ai vari servizi in mancanza di sportelli polivalenti.  

«Come migliorare i servizi per i cittadini stranieri? Come valorizzare e stimolare la partecipazione dei cittadini stranieri? Come potrebbero i servizi (pubblici e privati) accordarsi per fornire servizi integrati e complementari? Quali servizi dovrebbero definire delle procedure di collaborazione per semplificare l’accesso del target ai servizi? Che tipo di procedure di collaborazione servirebbero?» sono i quesiti posti da Bastien Fillon e oggetto di confronto. 

Il punto centrale della riflessione si è strutturato in due blocchi tematici, il primo dedicato a raccogliere informazioni, avanzare proposte progettuali e interrogarsi sulle azioni da poter implementare in territorio pugliese, il secondo ad avanzare prime proposte volte al rafforzamento del sistema dei servizi, attivando dal basso la partecipazione. 

In questa prospettiva, è emersa la necessità di fare rete, mantenere attiva la cooperazione dando vita ad un reticolo che unisca le istituzioni per poter incanalare le energie e le risorse in funzione di una comunicazione più efficace e un potenziamento degli aspetti dell’integrazione, valorizzando le persone, e acuire il senso d’accoglienza. 

Al di là di questi incontri, da oggi e per il futuro, i gruppi di lavoro, consapevoli dell’importanza di far rete insieme, si salutano con la promessa di impegnarsi energicamente nella realizzazione di un servizio di qualità, che abbia continuità nel tempo e che miri a riformare il welfare system, in prospettiva di un circuito sociale che possa perseguire l’interesse generale, attraverso la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e l’empowerment dei soggetti in difficoltà, instaurando un dialogo e una collaborazione positiva ed efficacie tra le diverse realtà che caratterizzano il nostro tessuto sociale.