La sperimentazione del totem e dell’app “Drops – Gocce di Salute” a Casa Bakhita, sita in località Borgo Tre Titoli, nel foggiano, è stata avviata nel novembre 2020.
Al primo impatto la risposta dei migranti è stata minima, ma già nel secondo incontro e poi nel terzo, svoltosi lo scorso 23 dicembre, il team dell’Università degli Studi di Bari ha potuto constatare un maggior interesse da parte dei ragazzi, che incuriositi hanno spontaneamente chiesto di essere registrati nel sistema di e-health e auto diagnosi. Un numero che si spera possa aumentare nel breve periodo.
Al momento gli utenti sono poco più di una ventina, poiché la realtà di Cerignola è diversa rispetto alle altre due dove Drops è presente – Casa Sankara e Siproimi di Bisceglie – e non è sempre facile riuscire a infondere fiducia e a stabilire rapporti. L’approccio è avvenuto infatti grazie all’affiancamento ai medici che, due volte a settimana, offrono il loro servizio volontario: il dottor Palieri (responsabile della struttura) e il dottor Magnifico.
Il totem è stato posizionato in una zona comune proprio per consentire il libero e autonomo accesso. Il monitoraggio dei parametri vitali attraverso l’utilizzo dei device presenti all’interno è il servizio più utilizzato al momento.
“Drops – Gocce di Salute” è stato realizzato dall’Università degli Studi di Bari nell’ambito del progetto Prevenzione 4.0 (finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 1.Asilo – Obiettivo nazionale ON 1 – Accoglienza/Asilo – lett. c – Potenziamento del sistema di 1° e 2° accoglienza – Tutela della salute).