In partenza il Corso di Alta Formazione per “Mediatori interculturali etno-clinici”

In partenza il Corso di Alta Formazione per “Mediatori interculturali etno-clinici”

Per l’Anno Accademico 2020/2021 è istituito e attivato, presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento di Scienze Politiche, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana e il Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale NOVA ONLUS di Trani (BA), il Corso di Alta Formazione per “Mediatori interculturali etno-clinici”.

Il Corso di Alta Formazione, in partenza oggi 26 luglio 2021 alle 15:00, rientra tra le attività formative promosse dal Progetto FAMI SALUTE “Prevenzione 4.0” – Prog 2301 – Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 1. Asilo – Obiettivo nazionale ON 1 – Accoglienza/Asilo – lett. c – Potenziamento del sistema di prima e seconda accoglienza -Tutela della salute: comunicazione, finalizzata alla formazione degli operatori sanitari, socio sanitari e preposti all’accoglienza.

OBIETTIVI DEL CORSO

Il Progetto FAMI Salute “Prevenzione 4.0” sta sperimentando, sull’intero territorio della Regione Puglia, un modello socio-sanitario innovativo volto a favorire una più agevole individuazione, emersione e presa in carico integrata da parte dei servizi territoriali dei richiedenti/titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità. In questa cornice formale si inserisce il corso di Alta Formazione per Mediatori Interculturali Etno-clinici, che ha l’intento di formare figure professionali in grado di intercettare i bisogni di salute e benessere delle persone migranti presenti nel nostro territorio, garantendo l’assistenza sanitaria anche in un’ottica di prevenzione e tutela della salute collettiva.

La dimensione culturale della mediazione si configura, quindi, come una stringente necessità avvertita per rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone che si rivolgono ai servizi consentendo un effettivo ed efficace aiuto.

Il corso offrirà ai mediatori strumenti per lavorare sugli aspetti culturali in ambito clinico che danno senso al malessere e alla sofferenza psicologica della persona, riuscendo a trasformarli in risorse atte a sostenere i processi di cura.

Obiettivi specifici:

  • fornire strumenti utili alla comprensione del fenomeno migratorio, alle sue implicazioni socio-antropologiche e ai modelli integrati di presa in carico socio-sanitaria;
  • acquisire competenze utili a chiarire la logica degli interventi professionali socio-sanitari e renderla comprensibile a persone provenienti da contesti culturali altri, per evitare i cortocircuiti comunicativi e favorire l’aderenza terapeutica e l’alleanza educativa;
  • fornire strumenti utili a lavorare in contesti multiculturali, abitando gli interstizi tra luoghi, lingue e culture, facilitando la comunicazione e il dialogo e collaborando per la soluzione di conflitti;
  • acquisire competenze utili a supportare i professionisti della salute nella interpretazione e decodifica dei bisogni espressi e latenti degli utenti stranieri, condividendo informazioni e strumenti conoscitivi relativi ai contesti culturali di provenienza;
  • analizzare le categorie interpretative del malessere, del disagio e della sofferenza esperite dalle persone migranti per il lavoro nei contesti socio-educativi e di cura.

Il Mediatore interculturale etno-clinico presta la propria opera presso Istituzioni e organismi, sia pubblici sia privati, collaborando con gli operatori dei medesimi e affiancandoli nello svolgimento delle loro attività, nelle situazioni in cui l’incontro tra culture differenti ne rende difficile la realizzazione/pianificazione/fruizione. Trova principalmente impiego nei servizi pubblici e privati. A titolo esemplificativo: Ufficio Stranieri, Uffici di Relazione con il Pubblico, Centri e servizi per l’impiego, Uffici Immigrazione, Commissariati di Polizia, Tribunali, Carceri, Consolati, Centri di accoglienza, Istituzioni formative e scolastiche, Servizi sanitari, socio-sanitari, sociali, socio-assistenziali, Sportelli per l’integrazione sociosanitaria-culturale degli immigrati, cooperative, associazioni ed enti di tutela che promuovono progetti di integrazione socio-culturale.

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

Il Corso sarà organizzato in modalità online e FAD su piattaforma Teams.
Frequenza minima Obbligatoria: 80%.
Il percorso formativo prevede 7 moduli per una durata complessiva di 44 ore di lezione:

  1. La mediazione etno-clinica: aspetti sociologici
  2. Caratteristiche socio-demografiche degli stranieri e ricorso alle cure mediche
  3. La mediazione etno-clinica: aspetti sanitari
  4. La mediazione etno-clinica: aspetti antropologici
  5. La mediazione etno-clinica: contesti di provenienza
  6. La mediazione etno-clinica: aspetti etno-psichiatrici
  7. La mediazione etno-clinica: laboratori

Inizio lezioni
26 luglio 2021

Fine lezioni
14 settembre 2021

Presentazione elaborato finale
Settembre 2021

CORSISTI
18 discenti, scelti tramite procedura pubblica di selezione su base curriculare e colloquio, sulla base di Comprovata esperienza professionale di almeno 3 anni nel campo dell’assistenza socio-sanitaria o della mediazione.

DOCENTI
Daniele Petrosino, Professore associato, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Bari,
Maurizio Ambrosini, Professore ordinario di Sociologia dei Processi Migratori, Dipartimento di Scienze sociali e politiche, Università di Milano
Gul Ince Beqo, Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari
Michela Camilla Pellicani, Professore associato, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Bari
Alda Kushi, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Bari
Pasquale Stefanizzi, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana, Università di Bari
Silvio Tafuri, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana, Università di Bari
Maria Laura Russo, Società Italiana Medicina delle Migrazioni
Patrizia Marzo, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Bari
Maria Concetta Segneri, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP)
Cecilia Bartoli, Associazione interculturale ASINITAS onlus
Carlo Alberto Anzuini, Dipartimento di Lettere Lingue Arti. Italianistica e culture comparate, Università di Bari
Massimiliano Reggi, Gruppo per le Relazioni Transculturali
Simona Taliani, Centro FANON
Carmen Ventura, Consorzio NOVA