Fino alla mezzanotte del 29 giugno è possibile votare sulla pagina Facebook del Progetto Su.Pr.Eme. Italia i cinque video reportage finalisti di “Oltre il ghetto. Storie di libertà”, il concorso di storytelling dedicato ai racconti di emersione dal caporalato nelle regioni del Sud Italia.
Al concorso hanno preso parte organizzazioni che in Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia sono da anni impegnate nella lotta al caporalato e che hanno scelto di raccontare e candidare quelle storie che più di altre fossero in grado di sovvertire stereotipi, narrare il riscatto, la dignità e il bisogno di legalità delle persone migranti sfruttate in agricoltura, l’accoglienza e la giustizia sociale. Perché Il ghetto non è un destino obbligato. Può non esserlo. E queste storie sono lì a dimostrarlo.
Una giuria tecnica nella prima fase ha scelto, fra quelle pervenute, le cinque storie più meritevoli di essere trasformate in video reportage professionali e adesso è in pieno svolgimento la fase conclusiva del concorso per l’assegnazione dei riconoscimenti finali.
Agli utenti Facebook l’importante compito di contribuire a premiare la storia che per intensità, forza, capacità di restituire o generare empowerment e opportunità di riscatto risulterà la più significativa ed esemplare.
Il video che avrà totalizzato il maggior numero di consensi sotto forma di like, infatti, come da regolamento, si aggiudicherà il premio del valore di 3.000 euro, che sarà assegnato all’ente impegnato nella lotta al caporalato che ha raccolto e candidato la storia vincitrice. Un altro premio dello stesso valore sarà poi assegnato dalla giuria tecnica.
I cinque reportage sono disponibili per la votazione al link https://www.facebook.com/watch/102897251452425/353205716191861
e sono presenti anche sul canale Youtube del progetto in versione sottotitolata in inglese.
“Oltre il ghetto. Storie di libertà”, è realizzato nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate), finanziato nell’ambito dei fondi AMIF – Emergency Funds (AP2019) della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs.