Nell’ambito dei progetti europei Su.Pr.Eme. Italia e P.I.U.Su.Pr.Eme., venerdì 22 ottobre, nell’azienda agricola regionale Fortore di San Severo (Foggia), è stato presentato il piano di co-progettazione e gestione di interventi innovativi di welfare destinati a cittadini di origine straniera, vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura nella provincia di Foggia, per l’inclusione culturale, sociale, occupazionale e abitativa, da realizzarsi nella stessa struttura. Nello specifico, si tratta della convenzione stipulata tra l’ATS Casa Sankara – Terra Promessa – Fondazione Emmanuel – Enac – Leader, Sirio – affidataria dell’incarico tramite avviso pubblico – e la Regione Puglia, proprietaria dell’immobile, per la concessione, a titolo gratuito, dell’intero complesso.
Grazie a Su.Pr.Eme. Italia – finanziato dai fondi AMIF – Emergency Funds della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs – nell’azienda agricola Fortore, si creerà un polo sociale e si provvederà all’acquisto di mezzi e attrezzature, nonché di due pullman per facilitare la mobilità dei lavoratori, spezzando così le logiche di reclutamento del caporalato. Con P.I.U.Su.Pr.Eme, intervento integrativo e complementare a Su.Pr.Eme. – co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione e dall’Unione Europea, PON Inclusione – Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – si attiveranno tirocini, workshop e la profilazione per la formazione professionale, l’emersione e l’inserimento socio-lavorativo dei beneficiari. Inoltre, è previsto l’allestimento di una cucina ad hoc e l’assegnazione di borse di studio per addetti alla preparazione dei pasti. Grazie ai due progetti saranno pertanto potenziate strategie a favore dell’imprenditoria e dell’autosufficienza. Un’equipe multidisciplinare fornirà ascolto, orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio attraverso percorsi personalizzati di accoglienza e mediazione abitativa emergenziale dei destinatari (presidio, vigilanza, prima accoglienza e sicurezza) nella modalità del case management. Contributi a fondo perduto consentiranno l’accesso alla sistemazione autonoma dei lavoratori privi di una casa (contributo all’affitto e/o doti individuali); creazione di un servizio dedicato agli ospiti dell’Azienda Fortore e ad eventuali utilizzatori esterni.
Si tratta dei«programmi più importanti a cui la Regione Puglia ha aderito», come ha sottolineato Gianpietro Losapio, Direttore del Consorzio Nova, partner dei due progetti.
«Abbiamo deciso di investire ulteriormente in questa esperienza per rafforzare i servizi per l’autonomia, per l’accesso alla casa, per il lavoro “buono”», ha esordito Tatiana Esposito, DG Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, definendosi poi emozionata e citando alcune parole chiave di questa esperienza, ovvero «la condivisione di un percorso da parte di tanti soggetti, istituzionali e non, che parte dalla conoscenza del territorio e dalla messa in valore delle sue qualità. Obiettivo comune sono l’autonomia, la dignità del lavoro e delle persone, il sentirsi riconosciuti da una comunità alla quale si contribuisce attivamente», che non possono portare ad altro se non all’«inclusione, vera, sana e virtuosa».
Roberto Venneri, Segretario Generale della Presidenza della Regione Puglia,ha fatto il punto sull’attuazione dei progetti Su.Pr.Eme. Italia e P.I.U.Su.Pr.Eme., ponendo anch’egli l’accento su diritti umani e accoglienza.
Antonio Tommasi, Dirigente della sezione Sicurezza del cittadino e antimafia sociale della Regione Puglia, ha detto che «per la Regione questa iniziativa è un’opportunità, un intervento strategico. Il mio – ha ribadito – è un impegno a garantire che continueremo a fare ogni sforzo per proseguire con gli interventi, nella logica di dare il supporto necessario affinché iniziative come queste siano il punto di partenza per percorsi di autonomia».
Secondo Domenico La Marca, referente del Consorzio Aranea – capofila dell’ats affidataria degli interventi per l’inclusione culturale, sociale, occupazionale e abitativa dei cittadini di origine straniera, «questa è un’opportunità che ci mette in rete, perché abbiamo capito che “non basta dare un letto, ma saper dare la buonanotte”, cioè mettere in condizione le persone di camminare sulle proprie gambeۚ».
Coinvolgente l’intervento finale di Mbaye Ndiaye, referente di Casa Sankara – Associazione Ghetto Out – capofila dell’ats affidataria dell’Azienda Agricola Fortore. «Casa Sankara non è mia, è vostra – ha detto riferendosi direttamente ai ragazzi che hanno avuto il coraggio di lasciare i ghetti foggiani -. Siate risorse. Sono orgoglioso di voi!».