Al via i numerosi interventi previsti dal Programma SU.PR.EME. Italia, nell’ambito dei fondi AMIF – Emergency Funds (AP2019) che la Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs ha messo a disposizione di un ampio partenariato guidato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale Immigrazione (Lead partner) coadiuvato dalla Regione Puglia (Lead assistant) insieme alle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Nova consorzio nazionale.
E, anche in relazione alla accresciuta emergenza legata al COVID-19, è la Regione Puglia a fare da apripista.
Si sono aperte nei giorni scorsi le porte della nuova Foresteria allestita presso l’Azienda agricola della Regione Puglia in località Fortore, dando ospitalità a oltre 260 cittadini provenienti da Paesi terzi impegnati nel lavoro agricolo stagionale nell’area del foggiano, i quali hanno provveduto autonomamente anche allo smontaggio delle tende nelle quali risiedevano precedentemente all’intervento. Si crea così una condizione di sicurezza sanitaria rispetto all’emergenza coronavirus.
Quello del miglioramento delle condizioni abitative è uno dei diversi interventi avviati, a partire dalla Regione Puglia: si sta provvedendo all’approvvigionamento idrico presso tutti gli insediamenti presenti nel territorio della Capitanata (attraverso interventi di AQP – Acquedotto Pugliese), allo smaltimento dei rifiuti insistenti nelle stesse aree (attraverso AGER – Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti), alla fornitura di energia elettrica, di effetti letterecci e di pasti, nonché alla gestione operativa e funzionale della struttura di accoglienza prevista presso località Fortore.
Anche sotto il profilo della salute, il risultato deriva da uno sforzo congiunto tra istituzioni e di utilizzo versatile e precoce di diversi strumenti finanziari: dalla prossima settimana e per un periodo iniziale – prorogabile a necessità – otto insediamenti che ospitano lavoratori migranti avranno un presidio di supporto clinico e socio-sanitario stabile in provincia di Foggia.
I soggetti che hanno cooperato all’operazione sono la sezione Politiche Migratorie della Regione Puglia, AReSS Puglia, la ASL Foggia, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Prefettura di Foggia e gli enti del Terzo Settore.
Gli interventi sanitari previsti sono azioni integrate di assistenza, trattamento, tutela e prevenzione in favore di cittadini di paesi terzi (a oggi circa 2500 presenze) in condizione di vulnerabilità, che trovano impiego nel lavoro intensivo nei campi e che, a causa delle loro condizioni di “soggiorno”, sono particolarmente esposti ai rischi legati al Covid-19.
Gli otto siti di insediamento dei migranti della Capitanata – ricompresi nelle municipalità di Manfredonia, Rignano Garganico, San Severo, Cerignola, Foggia, Lucera, Poggio Imperiale, Orta Nova, San Marco in Lamis, – sono distribuiti su un’area geografica di 60 km di ampiezza nelle località di: Borgo Mezzanone, Gran Ghetto, Borgo Tre Titoli, Fabbrica ex Daunialat, Palmori, Poggio Imperiale, Borgo Cicerone, Contrada San Matteo.
Sotto il coordinamento strategico di AReSS Puglia e con l’intervento sul campo della ASL Foggia, coadiuvata da tre organizzazioni del terzo settore – InterSOS, CUAMM e SoliDaunia – si realizzeranno specifici interventi articolati su:
- campagna di screening periodico a tappeto, allo scopo di individuare precocemente gli eventuali casi sospetti di infezione da Covid19 attraverso una valutazione delle condizioni cliniche e proposizione di isolamento in quarantena o (nei casi più gravi) ricovero;
- supporto delle attività di triage che MMG/PLS/Continuità assistenziale/SCAP e Dipartimenti di Prevenzione stanno svolgendo, anche fornendo supporto attraverso mediatori;
- azioni di alfabetizzazione sociale e sanitaria rivolta alla popolazione target per veicolare informazioni di base sulle attività di tutela e promozione della salute, sulle misure di prevenzione da adottare nella attuale situazione epidemica, sulla organizzazione del sistema sanitario regionale.
“Il Governo è impegnato al massimo per affrontare l’emergenza Covid -19. In un complesso di situazioni da monitorare non tralasciamo i lavoratori impegnati nel settore agricolo” – ha spiegato il Sottosegretario al Lavoro, Steni Di Piazza. “Il Lavoro fatto con il Tavolo sul Caporalato non si ferma e queste sono le azioni concrete che derivano dall’impegno degli ultimi mesi per favorire percorsi di integrazione del lavoro agricolo.”
“La Puglia è una famiglia grande ed è casa di tutti non solo in tempi tranquilli ma anche e soprattutto in emergenze come queste – ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia – aggiungere le restrizioni governative a situazioni allocative non ottimali come quelle di questi otto insediamenti comporta un aggravio di disagio e una minore agilità di tutela sanitaria. Proprio per questo abbiamo voluto intensificare le attività di supporto sociale e sanitario”.
“La pandemia sta colpendo con più durezza i cittadini con limitata inclusione sociale, fisicamente più fragili e con ridotto accesso ai servizi sanitari – ha detto Giovanni Gorgoni, Direttore Generale di AReSS Puglia – il nostro timore è che possa avere impatto ancora più pesante proprio nelle comunità dei migranti; il nostro intervento è volto a mappare le condizioni di salute degli ospiti e far arrivare quei messaggi che la comunicazione di crisi ufficiale non è riuscita far passare”.
“INTERSOS è a Foggia da due anni per dare risposte ai grandi bisogni della zona, lavorando al fianco delle istituzioni locali. Nella fase di emergenza in cui ci troviamo, la firma di questa convenzione con la AReSS Puglia rappresenta un passo fondamentale per scongiurare il diffondersi dell’epidemia negli insediamenti informali – ha commentato Cesare Fermi, Direttore Programma Italia INTERSOS – la battaglia tuttavia va avanti – sottolinea Fermi – il nostro obiettivo è dare risposte definitive a chi vive qui”.
SU.PR.EME. Italia rientra tra le prime azioni concrete del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato recentemente approvato in seno allo specifico Tavolo Caporalato promosso dalla Direzione Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.