“La dimensione transculturale dei servizi socio-sanitari”, concluso il percorso formativo

“La dimensione transculturale dei servizi socio-sanitari”, concluso il percorso formativo

Nell’ambito del progetto “Prevenzione 4.0”, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 1.Asilo – Obiettivo nazionale ON 1 – Accoglienza/Asilo – lett. c – Potenziamento del sistema di 1° e 2° accoglienza – Tutela della salute, si è da poco concluso il percorso di formazione cooperativa sulla salute delle persone migranti, rivolto al personale dei presìdi sociosanitari delle sei Asl della Regione Puglia (consultori, dipartimenti dipendenze patologiche, dipartimenti di salute mentale e personale ospedaliero) e agli operatori del privato sociale che gestiscono servizi di accoglienza e di prossimità rivolti alla popolazione straniera.

Il percorso formativo “La dimensione transculturale dei servizi socio-sanitari” si è articolato in quattro moduli formativi, prendendo le mosse dal Diritto di accesso alla salute sancito dalla Carta Costituzionale e dalla definizione del quadro normativo nazionale e regionale che regola accessibilità e fruibilità dei servizi sociosanitari. L’approfondimento giuridico, affrontato anche da un punto di vista socioculturale, comunicativo e relazionale, ha fornito indicazioni pratico-operative per favorire l’accesso ai servizi per gli utenti stranieri.

Il secondo focus tematico ha affrontato il delicato tema della Salute mentale per la presa in carico psicologica e psichiatrica di pazienti migranti portatori di una sofferenza mentale, attraverso la presentazione del dispositivo di mediazione etnoclinica.

Il terzo modulo formativo ha visto i partecipanti confrontarsi sul tema della Salute delle donne nella migrazione, nel tentativo di individuare il giusto approccio per rispondere in maniera efficace ai complessi bisogni sanitari delle donne che provengono da altri contesti socioculturali. Il modulo ha anche affrontato il tema della prevenzione, della salute materno-infantile, dell’accompagnamento alla gravidanza e al parto delle donne immigrate e della genitorialità nella migrazione, con l’obiettivo di conoscere e interpretare bisogni specifici in un’ottica transculturale.

L’ultimo incontro ha provato a definire l’ancora nebuloso, ma sempre più diffusofenomeno della Dipendenza da sostanze, da alcool e da gioco delle persone immigrate. L’analisi ha permesso di delineare i modelli di consumo, approfondire le connessioni tra marginalità sociale e comportamenti dipendenti e discutere dell’accesso ai servizi e dei modelli di presa in carico e cura per persone immigrate affette da dipendenze patologiche.